Ambientato negli anni venti, il romanzo racconta la storia di una famiglia ed è in parte autobiografico, affronta il tema del sopruso e dell’abuso infantile e, di quella società patriarcale che si basa, ancora oggi secondo la scrittrice, sul porre al centro il fallo e il suo potere. Lei, accusava i maschi di casa di essere traditori, di abbandonare la famiglia per correre dietro alle donne ma lei, difendeva l’uomo perché questi peccati li avevano nel sangue, è colpa del suo “fallo”.
Un giorno, sulla tomba del padre, Adriana lasciò un bigliettino con i propri contatti indirizzato a chiunque avesse informazioni riguardo a quella parte della famiglia, figli nati dal nuovo legame del padre, di cui non aveva mai avuto notizie. Riuscì a incontrare i fratellastri, ma non tutti, all’appello mancò Jolanda, la vita non le ha dato il tempo di conoscere anche lei. Per alleggerire la propria anima tormentata da questa esperienza, Adriana scrive un altro romanzo di successo che le ha permesso di vincere diversi premi e ottenere riconoscimenti, a livello nazionale. “IO CERCO JOLANDA”.
Adriana Maria Martino, scriveva per appagare la furia della sua anima tormentata, per alleggerirla dai traumi che l’avevano dilaniata.